Rapporto Censis: Italia promossa su alfabetizzazione sanitaria, ma servono regole e strumenti contro le “bolle” informative
Roma. In un contesto in cui tecnologia e Intelligenza Artificiale accompagnano sempre più spesso le scelte quotidiane, cambia il modo in cui gli italiani si informano, si curano e decidono sulla propria salute. Il nuovo Rapporto Censis per Assosalute (Federchimica) fotografa un Paese con buona alfabetizzazione sanitaria e una tradizione di automedicazione responsabile, ma segnala anche rischi nuovi legati a disinformazione e uso acritico degli strumenti digitali.
Alfabetizzazione sanitaria: il punto di forza italiano
- L’automedicazione emerge come modello virtuoso: gestione consapevole dei piccoli disturbi con il supporto di medici e farmacisti.
- La relazione umana resta centrale: il 48,2% si rivolge al medico di famiglia, il 47,9% al farmacista; solo il 24,1% cerca informazioni su motori di ricerca.
- Foglietto illustrativo e canali professionali mantengono alta fiducia e fungono da “antidoto” a fake news e semplificazioni.
“L’automedicazione responsabile ha un valore sociale: permette ai cittadini di gestire i piccoli disturbi e alleggerisce il Servizio sanitario”, è il messaggio di Assosalute. “In un mare di contenuti accessibili, occorre saper distinguere il dato scientifico dal rumore.”
IA e salute: opportunità sì, ma con guida
- Quasi 1 su 2 italiani (49,6%) ha già usato chatbot di IA per informazioni su disturbi minori e farmaci da banco; tra i giovani la quota supera il 70%.
- Cresce però un uso acritico: il 37% non approfondisce o verifica solo tramite reti informali/digitali; il 17,3% si affida solo a internet/social, rischiando la “bolla” informativa.
- 37,9% dichiara di essersi imbattuto in fake news sulla salute.
Cosa chiedono i cittadini
- 77,6%: informazioni certificate e riconoscibili.
- 65,8%: app e siti ufficiali dedicati ai consulti su piccoli disturbi e farmaci OTC.
- 75,9%: l’IA può aiutare, ma non sostituisce la competenza dei professionisti.
La rotta: integrare digitale e relazione umana
Il Rapporto indica una strada chiara: integrare strumenti digitali e IA a supporto del rapporto medico–paziente–farmacista. L’obiettivo è rafforzare (non erodere) l’alfabetizzazione sanitaria, garantendo tracciabilità delle fonti, qualità dei contenuti e tutela dei dati.
5 azioni prioritarie
- Piattaforme ufficiali per l’informazione sui piccoli disturbi (governance editoriale, revisione scientifica, trasparenza).
- Educazione digitale nelle scuole e nei luoghi di comunità, con focus su verifica delle fonti.
- Ruolo attivo di medici e farmacisti come “curatori” dell’informazione per l’automedicazione.
- Etichetta AI sui contenuti sanitari generati/assistiti da algoritmi, con disclaimer chiari e limiti d’uso.
- Alleanze istituzionali–media–terzo settore per contrastare disinformazione e promuovere consapevolezza.
Le voci dal dibattito “Educare alla salute: verso una strategia condivisa”
Nel confronto istituzionale promosso da Assosalute sono intervenuti esponenti di FIMMG, FOFI, AIFA, Garante Privacy, AGCOM, Sport e Salute, MIUR, Cittadinanzattiva e società scientifiche. Comune denominatore: non limitare l’autonomia dei cittadini, ma sostenerla con informazioni certificate, competenze critiche e uso consapevole delle nuove tecnologie.
Il Censis sintetizza: l’automedicazione responsabile è un patrimonio sociale da tutelare perché riduce la pressione sul SSN e genera benefici collettivi. Con IA e digitale, l’inazione non è un’opzione: servono politiche e pratiche che guidino la transizione informativa.