“L’evoluzione digitale è rapidissima. In ambito formativo, l’intelligenza artificiale sta assumendo un ruolo sempre più rilevante, portando con sé grandi potenzialità ma anche alcune criticità”. Lo ha dichiarato Alessandro Sperduti, professore di Informatica all’Università di Padova e direttore del Centro Augmented Intelligence della Fondazione Bruno Kessler, in occasione della presentazione della 13ª edizione di Digitalmeet, il più grande festival italiano dedicato all’innovazione e alla digitalizzazione, che si terrà dal 20 al 25 ottobre.
Nel suo intervento, Sperduti ha sottolineato come i modelli di linguaggio naturale, alla base di molte applicazioni di intelligenza artificiale, possano rappresentare un potente strumento di supporto all’apprendimento, migliorando la capacità degli studenti di accedere a informazioni e contenuti in modo rapido e intuitivo. Tuttavia, ha messo in guardia dai rischi legati a un uso non consapevole di queste tecnologie.
“Da una parte – ha spiegato – l’IA può potenziare le competenze dei discenti nel reperire informazioni e sintetizzare conoscenze; dall’altra, è fondamentale mantenere e sviluppare un pensiero critico capace di valutare la qualità e l’attendibilità dei risultati prodotti. Affidarsi ciecamente all’output dei modelli senza esercitare un giudizio critico può diventare pericoloso. Coltivare questa capacità di discernimento è oggi più che mai indispensabile”.
Digitalmeet 2025 si prepara dunque a diventare un punto di confronto centrale per esperti, istituzioni, imprese e cittadini sul futuro del digitale e sull’impatto dell’intelligenza artificiale nella società e nella formazione.