Con la fine dell’estate e l’arrivo dell’autunno, l’economia italiana entra in una fase decisiva per comprendere lo stato di salute del Paese e le prospettive per i prossimi mesi. L’autunno 2025 si preannuncia infatti come un periodo cruciale, caratterizzato da sfide sul fronte dell’inflazione, della crescita del PIL, delle politiche fiscali e dell’occupazione.
Crescita e PIL: rallentamento o ripresa?
Secondo le ultime stime, l’economia italiana potrebbe registrare una crescita moderata nel terzo trimestre del 2025, con segnali contrastanti tra i diversi settori produttivi. L’industria manifatturiera mostra ancora difficoltà legate ai costi energetici e alla domanda internazionale, mentre i servizi e il turismo, dopo una stagione estiva positiva, potrebbero subire un fisiologico rallentamento.
Inflazione e potere d’acquisto
Uno dei principali temi dell’autunno sarà l’andamento dell’inflazione. Dopo mesi di oscillazioni, i prezzi al consumo continuano a incidere sul potere d’acquisto delle famiglie. L’aumento dei beni alimentari e delle tariffe energetiche resta una delle preoccupazioni principali, con ripercussioni anche sui consumi interni.
Lavoro e occupazione
Il mercato del lavoro entra in autunno con dati in chiaroscuro. Se da un lato alcuni settori come tecnologia, green economy e turismo continuano a generare occupazione, dall’altro resta forte l’incertezza per giovani e precari. Il Governo è atteso a nuove misure per favorire l’inserimento lavorativo e la stabilità contrattuale.
Politiche fiscali e riforme
Il dibattito politico di settembre e ottobre sarà dominato dalla legge di bilancio 2026, che porterà novità in tema di tasse, incentivi alle imprese e misure di sostegno alle famiglie. Tra i temi più caldi: la riforma dell’IRPEF, i bonus per l’efficienza energetica e gli sgravi per le assunzioni.
Le sfide globali
L’Italia dovrà inoltre confrontarsi con un contesto internazionale incerto: il rallentamento dell’economia cinese, le tensioni geopolitiche e le scelte della BCE sui tassi di interesse avranno un impatto diretto sui mercati finanziari e sulla stabilità del debito pubblico italiano.