La cornice della prossima manovra sul triennio 2026–2028 punta a tenere insieme due esigenze: sostenere redditi e investimenti e, allo stesso tempo, proteggere i conti in un quadro europeo più esigente. Il Governo imbocca una strada di interventi mirati su fisco, lavoro e famiglia, con capitoli dedicati a sanità, impresa, casa e un cantiere aperto sulle pensioni. L’idea guida è chiara: meno misure “a pioggia”, più targeting.
Fisco: alleggerire il ceto medio e ricalibrare l’accesso ai benefici
Il tassello simbolo è la riduzione della seconda aliquota Irpef (dallo 35% al 33%) sullo scaglione centrale: un taglio pensato per dare ossigeno a lavoratori dipendenti e autonomi con redditi medio-bassi e medi. Accanto, il nuovo Isee: l’obiettivo è rendere la metrica più selettiva e aderente alla reale capacità economica, così da orientare meglio bonus e prestazioni. Sul fronte entrate, si lavora a una definizione agevolata mirata per smaltire contenziosi e crediti difficili, evitando maxi-sanatorie generalizzate.
Famiglia e inclusione: spinta alla natalità e tutela dei fragili
Nel pacchetto famiglia rientrano il rafforzamento del bonus per mamme lavoratrici, correttivi all’Assegno unico (alla luce del nuovo Isee) e un set di detrazioni riorganizzate per sostenere i nuclei con figli. La traiettoria complessiva punta a contrastare la povertà minorile, sostenere le spese scolastiche e ridurre il cuneo che grava sui bilanci familiari con due redditi.
Sanità: personale e territorio, per recuperare efficienza
La sanità resta un pilastro della manovra: assunzioni mirate di medici e infermieri, investimenti su medicina territoriale e liste d’attesa. L’intento è liberare capacità nei pronto soccorso, ridurre i tempi per visite ed esami e riportare stabilmente sotto controllo i picchi di domanda stagionale.
Imprese: ritorno a un 4.0 stabile, ZES e Sabatini
Per l’impresa il perno è un riordino degli incentivi 4.0: crediti d’imposta per beni strumentali e software, formazione e cybersecurity, con orizzonte pluriennale per dare certezza a piani industriali e filiere. Nel Mezzogiorno restano centrali le ZES (Zone Economiche Speciali) con credito d’imposta dedicato; sul fronte logistica e porti, la spinta alle ZLS. Torna la benzina per gli investimenti delle PMI con il rifinanziamento della Nuova Sabatini.
Casa ed edilizia: continuità sugli “ordinari”, no a maxi-bonus
Sul capitolo casa la linea è di stabilità: proroga degli incentivi ordinari alle ristrutturazioni e del bonus mobili, evitando nuove ondate espansive che alterino i conti. L’intento è sostenere l’indotto con regole chiare e prevedibili, senza riaprire varchi che il bilancio non potrebbe assorbire.
Pensioni: argine allo “scalino” 2027 e tutele selettive
Sul fronte previdenza si valuta come ammortizzare l’aumento automatico dell’età pensionabile previsto dal 2027, con salvaguardie per lavori gravosi e carriere precoci. La bussola è la cohesion sociale dentro un perimetro di sostenibilità.
Il filo rosso del triennio
La manovra mette al centro tre parole: crescita, perché taglio Irpef e incentivi 4.0 devono aumentare redditi e investimenti; selettività, perché Isee e bonus puntano a chi ne ha più bisogno; prudenza, perché la finanza pubblica va ancorata a un percorso credibile di rientro del debito. Il successo dipenderà dall’esecuzione: decreti rapidi, regole semplici, monitoraggi serrati per evitare dispersioni.
Cosa cambia per famiglie e imprese (in pratica)
- Buste paga: l’alleggerimento dell’aliquota centrale Irpef aumenta il netto in tasca di chi si colloca nello scaglione medio.
- Figli e spese correnti: con il nuovo Isee e i correttivi su Assegno unico e bonus lavoro, le famiglie con carichi più elevati dovrebbero vedere maggiore intensità di aiuto.
- PMI e industria: regimi 4.0 più stabili e Sabatini rifinanziata aiutano a pianificare acquisti di macchinari, software, formazione.
- Sanità: più personale e servizi territoriali dovrebbero accorciare liste d’attesa e migliorare l’accesso.
In una frase
La manovra 2026–2028 prova a spingere redditi e investimenti senza perdere la rotta del rigore: meno fuochi d’artificio, più architettura. Ora tutto sta nel trasformare i titoli dei capitoli in cantieri operativi che diano risultati misurabili a famiglie e imprese.