Walmart spinge verso i pagamenti crypto con OnePay, in collaborazione con Zero Hash, aprendo così la strada a un’integrazione reale di Bitcoin ed Ethereum nel commercio retail.
I pagamenti in criptovalute nel commercio al dettaglio stanno entrando in una nuova fase di espansione, trainati da due elementi chiave: i canali commerciali, che riducono i costi di elaborazione, e le app destinate ai consumatori, che semplificano l’acquisto e la spesa in valute digitali.
Tra i protagonisti di questa trasformazione c’è OnePay di Walmart, sviluppato in collaborazione con Zero Hash, che integra il trading di Bitcoin ed Ethereum, offrendo wallet dedicati, trasferimenti peer-to-peer e operazioni on-chain gestite direttamente dall’operatore.
Secondo la documentazione di Zero Hash, la custodia sarà affidata a società del gruppo, mentre un’unità affiliata di servizi di liquidità supporterà l’esecuzione delle operazioni. I prezzi possono includere uno spread aggiuntivo rispetto alle commissioni standard, garantendo maggiore flessibilità e scalabilità.
Questo modello colloca OnePay in una posizione strategica tra il sistema dei pagamenti retail e quello delle criptovalute, rafforzando l’integrazione tra economia tradizionale e digitale grazie a un’infrastruttura solida e sicura, in grado di gestire transazioni rapide ed efficienti.
L’abilitazione dei trasferimenti esterni è l’elemento centrale del modello operativo. In un sistema chiuso, i fondi vengono accentrati in wallet omnibus; in uno aperto, i flussi giornalieri si muovono sulle reti pubbliche e restano visibili on-chain.
L’integrazione con Synchrony consente alle carte Walmart di operare direttamente all’interno dell’app, con un portafoglio nativo destinato a supportare criptovalute e pagamenti digitali. L’ampia penetrazione di Walmart nel mercato statunitense riduce significativamente i costi di acquisizione di nuovi utenti.
La formula di conversione considera idoneità, abilitazione, frequenza di acquisto e scontrino medio. Se dieci milioni di utenti idonei trovassero ad esempio le criptovalute al 50%, con l’1% di spesa mensile e uno scontrino medio di 150 dollari, il flusso giornaliero in Bitcoin sarebbe compreso tra 1,7 e 2,5 milioni di dollari. Pur inferiori ai volumi giornalieri degli ETF Bitcoin, questi flussi retail sarebbero costanti e strettamente legati ai comportamenti dei consumatori.
Nel frattempo, Shopify e Coinbase offrono ai commercianti la possibilità di accettare USDC sulla rete Base tramite Shopify Payments, con protocolli che prevedono rimborsi, ricevute e pagamenti differiti simili alle carte di credito, riducendo il divario tra criptovalute e sistemi tradizionali. Gli utenti possono acquistare fino a 100.000 dollari a settimana e trasferire fondi verso wallet esterni.
A settembre sono arrivate nuove funzioni peer-to-peer e incentivi sulle commissioni per PYUSD. Anche Cash App supporta pagamenti Lightning e trasferimenti on-chain entro limiti predefiniti.
La rete Lightning di Bitcoin consente transazioni quasi istantanee a costi minimi, mentre su Ethereum le commissioni medie restano intorno a 0,40 dollari, scendendo a 0,04-0,20 dollari con soluzioni Layer 2, migliorando così l’efficienza complessiva dei pagamenti crypto.
La catena Steak ’n Shake ha introdotto i pagamenti Lightning il 16 maggio scorso, registrando un incremento delle vendite del 10,7 % nel trimestre successivo e tagliando a metà i costi di elaborazione rispetto alle carte tradizionali.
L’adozione di Ethereum è tuttora in valutazione, guidata da motivazioni culturali e tecniche. La sfida per i rivenditori resta quella di ridurre l’attrito nei rimborsi, mantenendo contabilità fluida e margini sostenibili. Secondo Zero Hash, il modello OnePay potrebbe generare acquisti giornalieri compresi tra 0,19 e 10 milioni di dollari, in base al numero di utenti attivi e all’abilitazione on-chain.
Senza trasferimenti sulla blockchain, i market maker gestirebbero saldi off-chain; con l’opzione attiva, invece, i prelievi verso autocustodia ed exchange aumenterebbero l’attività di rete e il carico del mempool. I servizi di liquidità possono applicare spread sui tassi di riferimento, mentre le piattaforme aggiungono commissioni proprie.
Costi bassi e premi di pagamento stimolano gli acquisti, mentre spread elevati, limiti KYC e tempi di regolamento influenzano la liquidità complessiva. L’impiego di Lightning o dei Layer 2 e la velocità di ricarica via carta o ACH restano fattori cruciali per l’efficienza del sistema.
L’infrastruttura retail basata sulle criptovalute si configura dunque sempre più come un ecosistema reale, capace di fondere tecnologie di nuova generazione, stablecoin e reti tradizionali in un unico flusso operativo.
Se Walmart sceglierà di abilitare pienamente i trasferimenti esterni, OnePay potrà collegare direttamente l’attività dei consumatori ai network pubblici, con un impatto potenzialmente rilevante sull’adozione di Bitcoin e sulla dinamica dei prezzi.
In questo scenario, progetti come Bitcoin Hyper (HYPER) trovano terreno fertile. Si tratta di un avanzato protocollo Layer 2 per Bitcoin, che ha già raccolto più di 24,5 milioni di dollari attraverso una prevendita di grande successo, rappresentando un passo cruciale per superare i limiti di scalabilità della rete principale.
Oggi Bitcoin elabora circa sette transazioni al secondo, con commissioni elevate che ne limitano l’uso quotidiano. Bitcoin Hyper utilizza rollup ottimistici per aggregare migliaia di operazioni off-chain, portando la capacità a livelli competitivi con Ethereum e mantenendo la sicurezza del Layer 1.
Bitcoin Hyper punta a trasformare la rete Bitcoin rendendola più veloce, economica e adatta a pagamenti, DeFi e NFT, segnando un passo decisivo verso un’economia digitale più aperta e accessibile.
L’offerta complessiva è di 21 miliardi di token HYPER, con uno staking che offre rendimenti superiori al 40 % di APY, attirando sia investitori istituzionali sia retail.
La prevendita è attiva sul sito ufficiale di Bitcoin Hyper e offre i token al prezzo unitario di 0,013155 dollari, ma questo prezzo è destinato ad aumentare nelle prossime fasi della prevendita.
Recensioni fornite in maniera indipendente da un nostro partner come da accordo commerciale tra le due parti. Informazioni riservate ad un pubblico maggiorenne.