Donald Trump ha dichiarato di non sapere chi sia il fondatore di Binance, Changpeng Zhao, nonostante gli abbia concesso la grazia presidenziale pochi giorni fa. Questa situazione accende i riflettori su conflitti di interesse e rapporti tra politica e settore crypto.
L’annuncio della grazia concessa pochi giorni fa da Donald Trump a Zhao – conosciuto anche come CZ, imprenditore crypto e fondatore dell’exchange Binance – rappresenta un evento significativo nel mondo delle criptovalute e della politica. Tuttavia, il fatto che lo stesso presidente abbia poi affermato di non sapere chi fosse l’uomo che ha graziato solleva interrogativi legati a trasparenza, governance e conflitti di potere tra politica e mercato crypto.
I fatti principali
Changpeng Zhao, noto come “CZ”, aveva precedentemente patteggiato con il Dipartimento di Giustizia statunitense, riconoscendo la propria responsabilità per aver consentito che transazioni illecite – comprese quelle legate al traffico di droga, al terrorismo o ad abusi sui minori – passassero attraverso l’exchange Binance. Dopo aver scontato una pena di quattro mesi di reclusione nel 2024, è stato graziato da Trump il 23 ottobre 2025. Nonostante ciò sia avvenuto circa 10 giorni fa, in una recente intervista, Trump ha dichiarato di non sapere chi sia Zhao, suggerendo di non averlo mai incontrato personalmente.
Le implicazioni politiche e di mercato
La grazia CZ arriva in un momento in cui l’intero settore delle criptovalute osserva con attenzione il ruolo della nuova amministrazione USA e in particolare delle Casa Bianca, soprattutto in relazione a regolamentazione e normative. Il fatto che il fondatore di Binance sia a capo della più grande piattaforma di exchange al mondo aumenta la rilevanza della vicenda.
Emergono anche rapporti non completamente chiariti tra Binance e la famiglia Trump, con alcune segnalazioni che suggeriscono il sostegno a progetti crypto legati a iniziative della famiglia presidenziale. Questo scenario ha alimentato dubbi su possibili conflitti di interesse, e il fatto che Trump abbia concesso la grazia a una persona che dichiara di “non conoscere” mette in discussione la trasparenza della sua recente decisione.
Quali rischi e quali scenari?
Da un lato, la grazia di CZ può essere interpretata come un segnale positivo verso il settore crypto, correggendo quella che alcuni definiscono una precedente amministrazione caratterizzata da un atteggiamento eccessivamente “repressivo” nei confronti delle valute digitali. Dall’altro, aumenta il rischio di accuse di favoritismo politico o “pay‑for‑play”, ovvero che la grazia emanata da Trump possa essere percepita come legato a interessi economici personali o collaborazioni interessate. L’episodio evidenzia, inoltre, la questione più ampia delle relazioni tra potere economico e potere politico, e del ruolo della grazia presidenziale come strumento che può avere effetti anche sui mercati e sulle norme.
Sarà importante, dunque, monitorare eventuali conseguenze normative o legali, ad esempio se le restrizioni imposte in precedenza a Zhao saranno revocate e quali effetti avrà la grazia sul mercato delle criptovalute e sull’ecosistema Binance. Allo stesso tempo, occorrerà osservare se emergeranno indagini parlamentari o giudiziarie sul rapporto tra la Casa Bianca e il mondo crypto.
In sintesi, la decisione di Trump di graziare Changpeng Zhao, pur dichiarando di non conoscerlo, rappresenta sicuramente un punto di svolta nel rapporto tra mondo crypto, politica e potere politico. Alcuni la vedranno come un’apertura al futuro delle valute digitali, mentre altri la interpreteranno come un esempio di zona grigia tra affari e politica. Resta da capire quali saranno le reali ripercussioni, ma il caso rimane un banco di prova importante per la credibilità delle istituzioni e del settore crypto.
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